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Crisi energetica, la resilienza delle imprese dell’Emilia-Romagna Crisi energetica, la resilienza delle imprese dell’Emilia-Romagna

Nel 2022 le aziende emiliano-romagnole hanno sofferto l'impennata dei costi energetici. Uno shock esterno analizzato dalla Banca d'Italia nel tradizionale rapporto sulla congiuntura economica regionale, nell'ultima edizione dedica un focus al tema del caro energia. E' emersa la capacità delle imprese regionali di far fronte al difficile quadro economico. La Regione ha pubblicato diversi bandi per stimolare investimenti e creare lavoro, per far fronte al rallentamento dell’economia previsto per il 2023. Ce ne parlano Pietro Raffa, direttore della sede di Bologna della Banca d’Italia; Marco Gallo, divisione analisi e ricerca economica Banca d'Italia sede di Bologna; Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico

Fashion district e calzaturiero sostenibili e circolari con l'aiuto della Regione Fashion district e calzaturiero sostenibili e circolari con l'aiuto della Regione

Ridurre i consumi energetici, ottimizzare in modo sostenibile la produzione e puntare al recupero e riuso della materia prima. Sono alcuni degli obiettivi che si intendono raggiungere nel distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli (FC), dove operano 200 aziende con 3.000 addetti che realizzano produzioni di alta gamma. Gli imprenditori sono impegnati a rendere sostenibile la produzione, grazie anche ai progetti sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna. Si è valutato lo stato attuale delle prestazioni in termini di circolarità e si stanno studiando i metodi per la valorizzazione degli scarti per migliorare la sostenibilità. Ce ne parla Serena Musolesi, Ad di Cercal, il Centro ricerca e scuola internazionale calzaturiera di San Mauro Pascoli.

Venti milioni per l'idrogeno verde nelle aree industriali dismesse dell’Emilia-Romagna Venti milioni per l'idrogeno verde nelle aree industriali dismesse dell’Emilia-Romagna

Per accelerare il processo di decarbonizzazione, la Regione Emilia-Romagna punta anche sull'idrogeno verde: prodotto con energia rinnovabile e utilizzabile anche nei comparti energivori, dove è più complessa la transizione energetica. È stato pubblicato un bando da quasi venti milioni di euro, a disposizione delle aziende che intendono investire nella produzione, stoccaggio e impiego dell'idrogeno. Un progetto di economia circolare: gli impianti dovranno essere localizzati in aree industriali dismesse per evitare consumo di suolo. Ce ne parla, Vicenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico .

Economia sempre più circolare in Emilia-Romagna: il modello Caviro Economia sempre più circolare in Emilia-Romagna: il modello Caviro

Sostenibilità e economia circolare sono elementi sempre più centrali nei programmi di sviluppo della Regione Emilia-Romagna e nei bandi a sostegno delle imprese regionali. Una filiera che cresce sempre di più. Uno dei progetti più innovativo è stati realizzato dal Gruppo Caviro di Faenza e della sulla sua società Enomondo che valorizzano tutti gli scarti (il 99,4%) del processo di produzione vitivinicola da cui si ottengono energia, compost, fertilizzanti e ulteriori materie nel ciclo produttivo. I come ci spiega Sergio Celotti, amministratore delegato di Enomondo

Economia: Emilia-Romagna al top per crescita nel 2022 Economia: Emilia-Romagna al top per crescita nel 2022

Pandemia, guerra e inflazione non hanno fermato l’Emilia-Romagna, che resta sul podio delle regioni che crescono di più: +4,1% nel 2022. Con Lombardia e Veneto si conferma una delle locomotive del Paese. Per il 2023 si prevede un rallentamento, con una crescita dello 0,6%. Sono i dati del “Rapporto sull'economia regionale 2022 e previsioni 2023”, di Regione e Unioncamere Emilia-Romagna. Per rafforzare il sistema economico in vista della fase di rallentamento, nell’ultimo mese la Regione ha pubblicato bandi per sostenere investimenti e competitività delle imprese per 200 milioni di euro. Ce ne parlano l’assessore regionale allo sviluppo economico ,Vincenzo Colla, e il presidente Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi.

Nuova programmazione regionale: in Emilia-Romagna 3% del Pil alla ricerca Nuova programmazione regionale: in Emilia-Romagna 3% del Pil alla ricerca

L’Emilia-Romagna spende più della media italiana in ricerca, ma la sfida futura è quella di essere in linea con i migliori standard internazionali. L’obiettivo è raggiungere il 3% del Pil in spesa per la ricerca grazie alla nuova programmazione regionale, che potrà fare affidamento anche sul Programma regionale attività produttive (PRAP) e sul Programma regionale per la ricerca industriale, l'innovazione e il trasferimento tecnologico (Prriitt). Programmi in fase di elaborazione, che sono stati al centro di un evento a Ecomondo con l’obiettivo di coinvolgere i partner nel percorso verso l’approvazione. Gli investimenti in ricerca supporteranno anche le grandi transizioni: quella ecologica e quella digitale. Ne abbiamo parlato con l’assessore regionale alla ricerca, Paola Salomoni, e con il direttore di Art-ER, Roberto Righetti.

Competenze e profili per lavorare nella Data Valley Competenze e profili per lavorare nella Data Valley

La Regione Emilia-Romagna ha fatto un grande investimento sulla Data Valley, per sviluppare una filiera economica basata su Big data e Intelligenza artificiale. Ma le macchine non bastano, servono persone con competenze specialistiche. Quali sono le figure richieste? La Regione, con Anpal Servizi, ha promosso una ricerca per mappare e individuare le competenze e i profili professionali che saranno più richiesti. Ce ne parla Maurizio Sorcioni, data science manager di Anpal Servizi.

Data Valley:dai supercomputer alle risorse umane Data Valley:dai supercomputer alle risorse umane

Infrastrutture, laboratori, supercomputer e supercalcolatori ma la Data Valley si completa solo con l’investimento nelle risorse umane. Per diffondere la tecnologia dei big data e le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nelle imprese, nella comunità e nella pubblica amministrazione, servono le competenze. Un processo valorizzazione su cui sta investendo la Regione Emilia-Romagna. Ce ne parla l’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla.

Emilia-Romagna, una regione che coopera Emilia-Romagna,  una regione che coopera

I numeri del terzo rapporto della cooperazione 2020/2021 confermano la solidità del mutualismo in Emilia-Romagna. Le cooperative del territorio generano quasi il 30% del fatturato del settore nazionale. Oltre i numeri ci sono i riflessi sociali, grazie al forte rapporto con le comunità. I commenti di Guido Caselli, Vice Segretario Generale Unioncamere Emilia-Romagna e Francesco Milza, presidente dell’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna, intervenuti alla quinta conferenza regionale della Cooperazione

La cooperazione a supporto delle transizioni La cooperazione a supporto delle transizioni

Più di 4.500 cooperative con 235 mila addetti, il 13,5% dell’occupazione emiliano-romagnola, e 33,7 miliardi di giro d’affari ( il 30% del fatturato del settore in Italia). Sono i numeri della cooperazione in Emilia-Romagna contenuti nel 3° Rapporto biennale sulla Cooperazione 2020-2021, presentato alla quinta conferenza regionale della cooperazione. Per Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico, e Anna Ascani, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economicom il mutualismo può dare un contributo importante alla gestione delle transizioni in atto.

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ultima modifica 2022-01-10T12:19:25+02:00
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