Sviluppo sostenibile e Agenda 2030

Report 2025

Il Report 2025 analizza le informazioni rilevate nel periodo compreso tra marzo 2022 e ottobre 2024 tramite 3.219 questionari compilati da 2.739 imprese

La quarta edizione del rapporto sul “Monitoraggio del profilo di sostenibilità delle imprese” analizza le iniziative adottate da oltre 2.700 aziende che hanno beneficiato di misure promosse dalla Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro, Imprese, rendicontando tra il 2022 e il 2024. Lo studio rientra in un sistema di rilevazione continua, avviata dal 2019 con la collaborazione dell’Università di Bologna, che mira a individuare i principali punti di criticità del sistema e le opportunità di miglioramento delle politiche di sostegno regionale. L’indagine si basa su un questionario (pdf61.89 KB) suddiviso in 8 sezioni tematiche che consente di identificare il livello di sostenibilità attraverso il calcolo di indicatori sintetici.
Scarica il report 2025 (pdf3.55 MB).

L’aggiornamento dello studio

L’indice medio del campione è pari a 0,26, corrispondente a un livello di sostenibilità poco più che iniziale. Le grandi imprese e quelle che hanno partecipato al Premio Innovatori Responsabili (campione Premio) presentano valori più elevati. Nel periodo 2022-2024, le micro e piccole imprese, pur partendo da livelli inferiori, registrano un incremento dell’indice.

Il 56% delle aziende che hanno risposto ai bandi (campione Bandi) si colloca in una fase iniziale ed il 36% si attesta su un profilo intermedio. Il campione Premio ha già intrapreso la strada verso la sostenibilità: il 32% mostra un livello elevato ed il 60% si attesta su valori intermedi.

La dimensione dell’impresa è un fattore rilevante

Il campione esaminato è costituito per l’86% da piccole e microimprese. Lo studio rileva che la dimensione e la struttura organizzativa incidono sulla capacità di adottare una governance efficace in grado di integrare i temi ESG nella strategia aziendale: il 67% delle microimprese è ancora ad un livello di sostenibilità iniziale, mentre tra le grandi aziende il 59% riporta valori alti/molto alti.

Di seguito un riepilogo dei principali risultati del questionario e delle possibili azioni di miglioramento.

Rapporto con i fornitori

Le domande riguardano i criteri di selezione dei fornitori e le iniziative nella supply chain. Le PMI partecipanti applicano parzialmente i criteri dell'Agenda 2030 (indice medio sezione: 0,41). Per migliorare, occorre rafforzare il controllo della filiera, richiedere certificazioni, adottare filiere corte, promuovere audit ed iniziative per l’ecodesign.

Il rapporto con clienti

Sono presi in considerazione i servizi al consumatore nonché le iniziative di informazione e dialogo con essi. L’indice medio di sezione è 0,31. Per le imprese sostenibili, la comunicazione con i clienti è strategica: fidelizza e riduce l’impatto ambientale. Solo un numero limitato di aziende ha attivato servizi innovativi per la circolarità, come il prestito o l'affitto di beni. È necessario accompagnare le PMI nell'adozione di strategie di marketing per migliorare tracciabilità, trasparenza e dialogo, per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori, più attenti alla sostenibilità.

L’attenzione alle risorse umane

Le aziende che adottano i principi della sostenibilità nei rapporti con il proprio personale migliorano la reputazione e la capacità di attrarre nuove risorse. L’indice medio di sezione si attesta a 0,29 mentre nelle grandi imprese è 0,64. Questo indica una limitata diffusione delle misure tra le piccole e microimprese le quali necessitano di supporto nell’implementazione di iniziative di formazione continua, conciliazione vita/lavoro e promozione della mobilità sostenibile. L’introduzione dello smartworking e della flessibilità oraria può incrementare l'occupabilità, in particolare quella femminile.

L’uso sostenibile delle risorse naturali

Per la sostenibilità ambientale, le principali sfide riguardano la riduzione dei consumi di materie prime e di energia da fonti fossili, l’efficientamento dei sistemi di trasporto e logistica, gli interventi per il risparmio idrico. L’indice medio di sezione è 0,26. L’economia circolare richiede un approccio collaborativo lungo la supply chain ancora poco diffuso, da promuovere con il supporto del sistema della ricerca e la guida delle grandi imprese.

L’innovazione sostenibile

L’investimento nell’innovazione sostenibile è considerato da oltre il 60% delle imprese come un onere in conflitto con altre priorità e la maggioranza riconosce l’importanza di incentivi pubblici quali detrazioni fiscali e procedure semplificate. L’indice medio di sezione, pari a 0,12, evidenzia la difficoltà nell’adozione di processi di misurazione e miglioramento continuo È fondamentale supportare le PMI attraverso il contributo della ricerca e dei centri per l’innovazione.

Le relazioni con le comunità e i territori

La sostenibilità, in quanto strategia competitiva, sembra ormai entrata nella cultura d’impresa e la maggior parte delle grandi e medie imprese dimostra buone capacità di interazione con le comunità locali, consapevoli che tali rapporti favoriscono l’innovazione, rafforzano la reputazione aziendale e l’attrattività dei territori. Le piccole e micro-imprese, necessitano invece di sviluppare ulteriormente le collaborazioni con le comunità e i territori, per migliorare la propria sostenibilità (indice di sezione 0,28).

 Processi di governance

Questa sezione analizza gli strumenti per la governance e la rendicontazione della sostenibilità. Un indice medio di 0,15 indica che occorre aiutare le PMI nel migliorare l'integrazione dei temi ESG nella propria strategia aziendale attraverso azioni di sensibilizzazione, formazione, nonché l’adozione di certificazioni e di strumenti di misurazione per il miglioramento continuo.

Motivazioni, incentivi e ostacoli all’innovazione sostenibile

Oltre la metà delle imprese considera la sostenibilità una strategia per attrarre clienti e accedere a nuovi mercati, ma ostacoli come costi di adeguamento e investimenti in ricerca ne limitano l'adozione.

La componente femminile e i giovani

Donne e giovani lavorano soprattutto nelle grandi aziende e nelle microimprese dei servizi, spesso in settori a bassa retribuzione e con scarsi strumenti di conciliazione. La programmazione regionale può migliorare questa situazione promuovendo politiche di inserimento lavorativo e sostegno alle famiglie, oltre a incentivare le imprese con misure specifiche.

Approfondimento sulla sostenibilità della filiera moda

Questa edizione del rapporto introduce un'analisi delle misure adottate dalle imprese della moda (7% del campione), soprattutto manifatturiere, che necessitano di ulteriori investimenti in digitalizzazione e nelle collaborazioni con scuole e università. La catena di fornitura, principalmente extraeuropea, solleva dubbi sulla sostenibilità. La Regione deve sviluppare una strategia per modelli produttivi più sostenibili e innovativi.

Le sfide per l’azione regionale

Le imprese intervistate, prevalentemente micro e piccole realtà, presentano un approccio non organico alla sostenibilità che è gestita in modo frammentato. La sfida per la Regione è dunque quella di supportare le aziende meno strutturate nella definizione di un metodo più evoluto e organizzato. Di seguito sono riportate le principali azioni individuate per trasformare i risultati dell’indagine in azioni concrete:

  • Adozione di strumenti di misurazione per favorire il miglioramento continuo.
  • Promozione di investimenti in tracciabilità e certificazioni;
  • Incentivi alla produzione e utilizzo di energia da fonti rinnovabili;
  • Sostegno all’economia circolare;
  • Investimento nell’informazione e formazione delle figure chiave;
  • Implementazione di soluzioni di mobilità e logistica sostenibile tramite tecnologie innovative;
  • Ampliamento del mercato delle materie riciclate attraverso CAM e acquisti verdi

Per approfondire

Azioni sul documento

ultima modifica 2025-07-04T15:54:29+02:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina