Sviluppo sostenibile e Agenda 2030

Report 2024

Il documento illustra i risultati dell’indagine svolta sui dati raccolti tra il 2022 e il 2023 su oltre 1000 imprese.

L’aggiornamento dello studio

Il Monitoraggio del profilo di sostenibilità delle imprese che beneficiano delle misure di sostegno promosse dalla Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro, Imprese, si basa sulla somministrazione di un questionario (pdf61.89 KB) realizzato in collaborazione con l’Università di Bologna che rileva l’approccio delle imprese rispetto ai temi della sostenibilità, con l’obiettivo di migliorare gli strumenti di supporto alla transizione ecologica del sistema produttivo regionale.
La nuova indagine, i cui risultati sono riportati nel Report 2024 (pdf2.23 MB), si basa sui dati raccolti tra marzo 2022 ed aprile 2023 provenienti da oltre 1000 imprese, partecipanti a 16 bandi e alla edizione 2022 del Premio Innovatori responsabili.
L’analisi rivela che il 61% delle aziende indagate si colloca in una fase ancora iniziale del percorso verso la sostenibilità, il 35% si attesta su un profilo intermedio e solo il 4% esprime un profilo avanzato. I partecipanti al Premio Innovatori Responsabili hanno già intrapreso la strada verso la sostenibilità: il 26% mostra un livello elevato, il 59% si attesta su valori intermedi e solo il 15% risulta ancora all’inizio del percorso.

La dimensione dell’impresa è un fattore rilevante

Lo studio conferma che la dimensione e la struttura organizzativa sono fattori cruciali per attivare una governance adeguata ad integrare i temi ESG nella strategia aziendale. La sfida per la Regione è dunque quella di supportare le aziende meno strutturate nella definizione di un metodo più evoluto e organizzato, attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione, il sostegno all’adozione di certificazioni e di strumenti di misurazione che favoriscano processi di valutazione delle performance e di miglioramento continuo.

Le dinamiche di transizione verso modelli di business sostenibili

L’analisi integrata di sostenibilità realizzata dall’Università di Bologna evidenzia la propensione delle diverse attività nei confronti dei tre pilastri della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica, consentendo di caratterizzare il processo di transizione verso modelli di business sostenibili. I dati rilevano tendenze analoghe rispetto alle tre dimensioni per le aziende della meccanica strumentale e del terziario avanzato, mentre il terziario di base mostra una sostenibilità molto più focalizzata sugli spetti economici come la metallurgia e il sistema moda; infine, le filiere della carta, editoria, comunicazioni quella dei mezzi di trasporto nonché il turismo e la cultura pongono più attenzione agli aspetti sociali.

La gestione delle risorse naturali

Per la sostenibilità ambientale, le principali sfide riguardano la riduzione dei consumi di materie prime e di energia di fonti fossili, l’efficientamento dei sistemi di logistica e il trasporto sostenibile delle merci, interventi per il risparmio idrico e il recupero delle acque. La transizione verso l’economia circolare richiede inoltre lo sviluppo di un approccio collaborativo all’interno delle supply chain che appare ancora poco diffuso e che dovrà essere incentivato anche con il contributo del sistema della ricerca, dei centri di innovazione e dei laboratori della rete alta tecnologia nonché favorendo un approccio di filiera in cui il ruolo delle grandi imprese è cruciale.

La sostenibilità nel rapporto con clienti e fornitori

Sia nelle relazioni con i fornitori sia con i consumatori le imprese intervistate hanno già adottato iniziative coerenti con l’agenda 2030. Possibili miglioramenti riguardano in particolare lo sviluppo di certificazioni e l’adozione di sistemi di tracciabilità in grado di favorire il controllo della catena di fornitura e la trasparenza nella comunicazione con i propri clienti sempre più attenti alla sostenibilità.

L’attenzione alle risorse umane

Gli interventi di welfare aziendale sono diffusi e articolati nelle imprese medio-grandi, talvolta supportati anche dalla contrattazione nazionale e integrativa, ma occorre incentivarne lo sviluppo nelle realtà più piccole anche attraverso servizi innovativi come il welfare di comunità, per ridurre le forti disuguaglianze tra lavoratori che operano in settori diversi, in particolare nelle micro-imprese e nei servizi.

L’innovazione sostenibile

L’investimento nell’innovazione sostenibile è ancora visto dalla maggioranza delle imprese come un costo in conflitto con altre priorità e il 60% ritiene fondamentali gli incentivi pubblici attraverso detrazioni fiscali e semplificazioni per sostenere la transizione delle PMI e delle microimprese.

Le relazioni con le comunità e i territori

La sostenibilità come strategia competitiva sembra entrata nella cultura aziendale e le imprese mostrano buone capacità di relazionarsi con le comunità locali, consapevoli che queste relazioni generano innovazione, migliorano la reputazione aziendale e l’attrattività dei territori. La gran parte delle piccole e micro-imprese hanno tuttavia bisogno di un ulteriore sostegno nella creazione di partnership in particolare con il mondo della ricerca per lo sviluppo di processi innovativi.

La componente femminile e i giovani

Nelle imprese indagate le donne rappresentano complessivamente il 43% dei lavoratori e risultano occupate soprattutto nei servizi e in settori con remunerazioni basse e limitati strumenti di conciliazione vita/lavoro. La presenza giovanile è maggiore nelle microimprese, dove la quota di occupati di età fino ai 35 anni è del 28% mentre scende al 20% nelle grandi imprese. E’ necessario quindi favorire l’inserimento lavorativo dei giovani soprattutto nelle grandi aziende che sono in grado di accelerarne i percorsi di carriera, favorendo il ricambio generazionale.

Le sfide per l’azione regionale

Le imprese intervistate, in massima parte micro e piccole imprese, spesso mostrano un approccio non organico, in cui la sostenibilità è gestita in modo frammentato. La sfida dell’azione regionale è di accrescere l’impegno verso la sostenibilità soprattutto delle imprese meno strutturate favorendo approcci collaborativi all’interno delle supply chain in grado di coinvolgere la filiera e/o il contesto in cui opera l’impresa stessa.

Queste le azioni su cui puntare per tradurre i risultati dell’indagine in azioni concrete:

  • Sostenere investimenti su sistemi di tracciabilità e acquisizione di certificazioni;
  • Promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche attraverso le comunità energetiche;
  • Incentivare servizi innovativi per allungare la vita dei prodotti;
  • Investire nella formazione continua delle figure chiave;
  • Implementare soluzioni per la mobilità individuale e collettiva nonché per la logistica sostenibile;
  • Ampliare il mercato delle materie prime di recupero attraverso CAM e acquisti verdi;
  • Investire sul riuso delle acque di processo industriali e urbane.

Alla presentazione delle risultanze del rapporto è stato dedicato un evento realizzato all’interno della fiera Ecomondo che si è tenuto l’8 novembre 2023. 

Per approfondire

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ultima modifica 2024-02-21T13:51:52+02:00
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