Il cinema in Emilia-Romagna a 5 anni dalla nascita del Fondo Audiovisivo

Con 2,7 milioni nel 2019 è quasi triplicato l’impegno finanziario della Regione

Attraverso il Fondo Audiovisivo - Legge regionale 20 del 23 luglio 2014 - l'Emilia-Romagna ha contribuito allo sviluppo del cinema tra opere, numeri e occupazione. Cinque anni di inteso lavoro in cui sono state prodotte 155 opere per un valore totale di oltre 117 milioni di euro e un contributo regionale che supera gli 8,8 milioni di euro a fronte di un costo ammissibile di oltre 33 milioni (personale, servizi, accoglienza). Il bilancio di questo mandato è stato fatto il 22 novembre 2019 nel corso del convegno Emilia-Romagna, una visione - in piazzetta Pasolini a Bologna - che si è concluso con gli interventi del presidente Stefano Bonaccini e dell’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti.

I contributi alla produzione sono passati da poco meno di 1 milione del 2015 a 2,7 milioni nel 2019 e la spesa sul territorio è aumentata quasi del 300%.  Inoltre, nel primo triennio 1 euro di contributo si traduceva in quasi 4 di ricaduta sul territorio, mentre il calcolo sul 2019 ha portato questo valore a più di 5.

 “Abbiamo triplicato i fondi tenendo insieme cultura e crescita del territorio, dove l'effetto generato in termini di sviluppo è straordinario", ha affermato il presidente Bonaccini. "E non dimentichiamo certo i nostri maestri di questa terra - ha proseguito - come stiamo già facendo per il 2020, anno del centenario dalla nascita di un grande maestro come Federico Fellini, sul quale siamo concentrati con un Comitato nazionale interistituzionale. Voglio inoltre ringraziare i singoli Comuni che collaborano con noi, per accogliere al meglio le produzioni. Ospitalità per imprese nazionali quindi, ma anche opportunità per i nostri professionisti, le nostre imprese locali, che dal confronto e la collaborazione stanno elevando le proprie competenze, ridefinendo specializzazioni e trovando sempre più occasioni per lavorare in Regione e non solo”.

Bonaccini ha anche ricordato il ruolo svolto dalla Regione sul fronte dell’attuazione della Legge Franceschini e il lavoro sul tavolo delle Regioni e in relazione con l’Associazione delle Film Commission, che ha permesso la nascita del Coordinamento nazionale presso il Ministero, che sta lavorando sul fronte del dialogo e dell’innovazione.

“Avevamo una visione - ha detto l’assessore Mezzettiovvero che l’Emilia-Romagna potesse ritornare ad essere una terra di cinema prodotto e non solo fruito, continuando una tradizione artistica di una terra che aveva ospitato, accolto e nutrito i Grandi del nostro cinema italiano, ma che doveva tornare ad essere humus fecondo per le produzioni cinematografiche e televisive, regionali, nazionali e internazionali. Quella visione è oggi un fatto!”

La Film Commission

In questi anni è stato rilanciato il ruolo della Film Commission: nel 2015 sono stati finanziati progetti che mediamente costavano circa 215.000 euro, con molti documentari e pochi lungometraggi. Nel 2019 invece il lavoro svolto dalla Film Commission è stato capace di attrarre prodotti con un costo medio di 1 milione e 400 mila circa, con documentari, film importanti e serie televisive

 Rivendichiamo anche la scelta di essere una Film Commission pubblica a 360 gradi, interna all'Amministrazione regionale – ha aggiunto Mezzetti - una scelta ‘fuori dal coro’, coerente con l'obiettivo di non disperdere risorse ed energie di sovrastrutture esterne, e allo stesso tempo finalizzata ad avere una visione d’insieme, perché in relazione con gli altri assessorati come Turismo, Attività produttive e Formazione, che firmarono la Legge”.

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