Berco sospende i licenziamenti, la Regione propone un contratto d'area
La Berco sospende la procedura di licenziamento collettivo in corso. Azienda e sindacati si incontreranno per valutare se ci sono le condizioni per arrivare a soluzioni alternative rispetto a quella sinora prospettata. È quanto è emerso dal tavolo convocato a Roma dal ministero delle Imprese e del made in Italy alla presenza del ministro Urso, delle istituzioni (Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto, Comuni di Copparo e Castelfranco Veneto), dirigenti della Berco, sindacati.
Inaccettabile la resa aziendale
La Regione Emilia-Romagna ha evidenziato come, tanto più a fronte della mancata presentazione di un piano industriale, lo scenario di una Berco in crisi sia inaccettabile per un territorio fragile come il ferrarese, già segnato da altri casi di de-industrializzazione, e che potrebbe rappresentare motivo di grande tensione sociale, coinvolgendo anche un indotto importante. Ha ribadito la necessità di far ritirare la procedura, in quanto atto unilaterale e irricevibile, e di mettere in campo soluzioni industriali, suggerendo un contratto d’area. Ha inoltre chiesto di modificare con un provvedimento del Governo la norma attuale che dà la possibilità di licenziare entro 75 giorni.
La posizione dell'azienda
La Berco, dopo aver illustrato le difficoltà incontrate negli ultimi anni (legate sostanzialmente alla crisi energetica e alle tensioni geopolitiche), si è dichiarata disponibile a sospendere la procedura di licenziamento, purché i tempi siano brevi. Azienda e sindacati si incontreranno per valutare se ci sono le condizioni per arrivare a soluzioni alternative; il 14 novembre è prevista una nuova riunione.