Rapporto ICCF 2022 Italia-Cina: 2022 difficile ma le imprese guardano al futuro con fiducia
Promosso dall'Italy-China Council Foundation (ICCF) in collaborazione con l'Associazione Italiana Commercio Estero (AICE), il 24 novembre è stato presentato l’ultimo rapporto annuale “Cina-Italia: quali prospettive per le imprese” nell’ambito dell’Italy-China Economic Cooperation Forum, presso la sede Confcommercio di Milano.
Nonostante il perdurare di una congiuntura internazionale sfavorevole, dal rapporto emerge una fiducia di base da parte di imprenditori italiani e cinesi, che vedono buone prospettive di crescita per la cooperazione economica tra i due Paesi.
Continua la crescita positiva dell’interscambio Cina-Mondo nei primi dieci mesi del 2022 (+8% a/a), trainata soprattutto – con alti e bassi – dalla componente dell’export (+11% a/a) nel primo semestre, mentre si registrano importanti rallentamenti nel terzo trimestre dell’anno. Lo confermano i dati di ottobre, con l’export e l’import cinesi nel mondo che hanno fatto registrare una contrazione rispettivamente dello 0,3% e 0,7% a/a. Pesano il conflitto in Ucraina, la debole domanda esterna dovuta all’aumento dell’inflazione derivante dall’impennata dei prezzi delle materie prime e il rallentamento della capacità produttiva cinese come conseguenza delle chiusure dovute al Covid-19. Da segnalare la crescita sostenuta dell’export cinese verso i Paesi ASEAN nel mese di ottobre (+20% a/a), a fronte di un drastico calo dell’export verso Stati Uniti (-12,6% a/a) e Unione Europea (-9% a/a).
Nel 2022, i dati ritraggono un andamento italiano nelle relazioni commerciali con la Cina allineato su quelli degli altri Paesi europei. Complessivamente, l’interscambio nei primi dieci mesi dell’anno è cresciuto del 9% a/a, trainato dall’export cinese nella Penisola (+23% a/a), mentre l’import ha registrato un calo a/a del 10%. Si segnala un deciso aumento dello squilibrio della bilancia dei pagamenti con la Cina già nel corso del 2021, riconducibile alla ripresa e all’aumento generalizzato dell’import italiano verso e oltre i livelli pre-pandemia, grazie ad una pronunciata ripresa dell’attività economica e dei consumi interni. Questo andamento si è accentuato nel 2022 a causa dell’ulteriore rialzo dei prezzi del gas naturale e dell’energia, soprattutto della quota proveniente dall’area non euro.
La terza edizione del sondaggio, contenuta all’interno del rapporto, ha visto per la prima volta il coinvolgimento di aziende cinesi che operano con l’Italia. Il sondaggio, in forma anonima, ha visto la partecipazione complessiva di un campione eterogeneo di imprese di diversi settori, di cui il 75% italiane e il 25% cinesi.
L’analisi, basata sulle oltre 8000 risposte ricevute, mostra che, se gli imprenditori italiani guardano alla Cina come “mercato di sbocco” per i loro prodotti e servizi nonché come hub regionale per l’accesso a mercati limitrofi, altrettanto fanno i loro colleghi cinesi; questi ultimi vedono l’Italia come zona di interesse per i propri investimenti in quanto considerata realtà chiave nello sviluppo di attività R&S in virtù dell’alto livello di qualifica della sua forza lavoro. L’84% di entrambi i campioni si dichiara soddisfatto delle proprie attività, mentre il 60% non ha in mente di ridurre o modificare i propri piani di investimento. In comune anche le criticità vissute in epoca Covid-19: l’impossibilità di viaggiare e le difficoltà di ottenimento di visti e permessi di soggiorno, insieme all’interruzione delle linee di fornitura.
A separare le esperienze degli intervistati, le difficoltà di accesso ai due Paesi: se per il campione italiano a complicare lo sbarco in Cina sono soprattutto le politiche di gestione della pandemia, la distanza geografica, le difficoltà logistiche e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, per quello cinese i problemi sono la regolamentazione poco chiara, la burocrazia inefficiente e un crescente protezionismo. Comuni e al primo posto, invece, le difficoltà linguistico-culturali.
L’indagine ha permesso di stilare una serie di raccomandazioni per le istituzioni italiane e cinesi.
Per maggiori informazioni e per ricevere copia del Rapporto 2022, le aziende emiliano-romagnole interessate possono rivolgersi direttamente a ICCF (info@italychina.org).