Vertenza La Perla, dietrofront sul decreto per gli ammortizzatori sociali
Nel decreto sulla pubblica amministrazione in Commissione Lavoro alla Camera non c’è traccia dell’emendamento che avrebbe garantito sei mesi di proroga degli ammortizzatori sociali per "le perline", le 50 lavoratrici impiegate nelle due aziende del Gruppo La Perla in liquidazione.
"Questo nonostante l’impegno preciso assunto in tal senso da due ministri con i sindacati, ma soprattutto con le lavoratrici", commenta l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, rammaricato per l’assenza della misura "che avrebbe dovuto rappresentare la svolta attesa per gli ammortizzatori sociali del Gruppo La Perla", e che avrebbe dovuto assicurare, con effetto retroattivo, la Cigs per un altro semestre per le lavoratrici.
Un provvedimento che sarebbe stato necessario in attesa della cessione a un nuovo soggetto industriale della storica impresa bolognese di intimo, per dare continuità produttiva a un marchio simbolo del Made in Italy.
"Si tratta di una scelta grave da parte della maggioranza di Governo che rappresenta una ferita al clima di collaborazione istituzionale che da sempre accompagna questa vertenza e che ne mette a rischio la positiva soluzione", conclude l'assessore Paglia, che aggiunge: "a peggiorare il quadro, è l’assenza di qualsiasi spiegazione o giustificazione razionale. Continuiamo a chiedere come fatto in questi mesi che il Governo si assuma le proprie responsabilità e agisca, anche direttamente nell’Aula parlamentare. Il tempo è oggi".