Tavolo nazionale sulla chimica: l'Emilia-Romagna chiede investimenti mirati
Tavolo nazionale sul futuro della chimica nel Paese convocato e presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con Eni-Versalis, Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia, Veneto e organizzazioni sindacali.
L’incontro ha visto il confronto sul Piano di riconversione presentato dall'azienda dopo la chiusura degli impianti di cracking, al termine del quale è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra Governo, Eni-Versalis, Regioni e forze sociali che sancisce, per ciascun territorio, la messa a terra del progetto industriale.
“Quello della chimica è un settore fondamentale sia per l’Emilia-Romagna che per l’Italia”, hanno affermato il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, tenuto conto che il quadrilatero Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, con i poli di Ravenna e Ferrara e i siti di Porto Marghera e Mantova, costituiscono più della metà della chimica nazionale. “Per questo siamo disponibili a fare la nostra parte affinché gli investimenti diano prospettive per il futuro ai poli chimici emiliano-romagnoli a Ferrara e Ravenna. Questo anche all’interno di una transizione verso un approdo sostenibile dove la chimica sia protagonista assoluta e imprescindibile della transizione. Nel Piano messo in campo da Eni-Versalis, un progetto conservativo, non siamo certi che la chimica sia valorizzata come fattore strategico per il Paese. Siamo davanti di fatto alla fine della chimica di base. E questo ci preoccupa, soprattutto in assenza di una strategia nazionale sulla parte di chimica nazionale che rimane attiva, in particolare in Emilia-Romagna”.
“Restano sul tavolo le preoccupazioni per le possibili ricadute industriali e sociali”, hanno aggiunto de Pascale e Paglia. Al momento il Piano va nella direzione di tutelare l’occupazione diretta negli stabilimenti del sud oggetto di chiusura/riconversione. Al netto delle valutazioni sull'opportunità di assumere questa decisione anticipando una riflessione comune europea, l'Emilia-Romagna sarà in campo per chiedere all'azienda e al Governo di sviluppare una strategia per difendere e potenziare l'industria chimica in tutta Italia e per quel che ci riguarda negli stabilimenti della nostra regione e a essa connessi, che possono, con i giusti investimenti, essere competitivi in tutto il mondo”.