Imprese culturali e creative in crescita anche nel 2025

Il report promosso da Regione, ART-ER e ATER Fondazione conferma la ripresa del periodo post pandemico

Le stime parlano di oltre 103 mila lavoratori entro il 2025 nelle industrie culturali e creative (ICC) dell’Emilia-Romagna. Una cifra ragguardevole, simbolica di un comparto in crescita che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama economico regionale, con un incremento costante del consumo culturale e del suo fatturato.

Dalla fine della pandemia, infatti, si assiste a una lenta, ma continua ripresa, in linea con l’evoluzione dell’economia regionale. Secondo l’ultimo Report dell’Osservatorio sulla Cultura e la Creatività dell’Emilia-Romagna, la crescita prevista nel 2025 è dello 0,6%, che conferma il +1,9% del 2024.

L’Osservatorio, nato nel 2021 dalla collaborazione tra il Settore Attività Culturali, Economia della Cultura, Giovani, il Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna, ATER Fondazione e ART-ER, fornisce ogni anno una fotografia dettagliata di un comparto fondamentale per l’economia e la ricchezza della regione.

Le oltre 103mila unità di lavoratori nel comparto segnano un incremento del +2,1% nel 2024 e dello +0,2% nel 2025. A queste cifre con il segno più, si accompagnano incrementi anche nei consumi culturali, sebbene ancora sotto i livelli pre-pandemici: si prevede un aumento dello +0,1% nel 2024 e del +1,6% nel 2025. Tra i settori trainanti, la progettazione architettonica e ingegneristica continuerà a mostrare performance superiori rispetto al periodo pre-Covid, mentre comparti come pubblicità e stampa restano in difficoltà, con risultati inferiori alle aspettative.

"Il report è un invito alla riflessione e all’azione, affinché possiamo continuare a supportare e a far prosperare un comparto capace di consolidare relazioni e favorire aperture multiculturali, e dunque così prezioso per la nostra identità e per il nostro futuro", sottolinea il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. "Dobbiamo ambire a un modello di sviluppo che metta al centro le persone e la loro capacità di esprimersi attraverso la cultura", aggiunge il vicepresidente Colla. "Guardando avanti, l’Emilia-Romagna vuol essere un territorio sempre più all’avanguardia, dove la forza del tessuto produttivo si sposa con la sostenibilità ambientale, l’innovazione sociale e la vivacità dell’ecosistema culturale e creativo".

"Cultura e creatività non sono solo economia, ma strumenti di coesione, inclusione e cittadinanza attiva. Investire in questo settore significa, dunque, investire nel nostro futuro”, dichiara l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni. "Ma al di là dei numeri, ciò che emerge con forza da questo rapporto è il ruolo cruciale della cultura e della creatività come fattori di sviluppo sociale e di coesione territoriale. La cultura non è solo intrattenimento o svago, ma è un elemento costitutivo della nostra identità, un linguaggio universale che favorisce il dialogo e lo scambio, un potente strumento di inclusione e di partecipazione. Penso al ruolo delle biblioteche, che in molti comuni, soprattutto in quelli più piccoli, rappresentano un presidio fondamentale o a quello dei musei, che custodiscono la nostra memoria e il nostro patrimonio artistico e culturale", conclude l’assessora Allegni.

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ultima modifica 2025-05-07T16:43:47+02:00
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