Cersaie 2025, l’appello di De Pascale: sostegno alla ceramica contro crisi energetica e dazi

Dal convegno l'appello al Governo e all’Europa perché elimino definitivamente la speculazione finanziaria legata agli ETS

Il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale non ha voluto far mancare la sua voce al convegno ‘Continuare ad investire nella manifattura ceramica italiana’, iniziativa di apertura dell’edizione 2025 del Cersaie in corso a Bologna.

Nonostante la sua doverosa presenza all’Expo 2025 di Osaka, de Pascale è intervenuto in videoconferenza, sottolineando come, "l'industria ceramica italiana, e in particolare quella emiliana-romagnola, rappresenti un'eccellenza planetaria, un vero e proprio pilastro dell'economia nazionale ed espressione di quel Made in Italy di cui andiamo orgogliosamente fieri".

"Nessuno al mondo riesce a raggiungere il nostro livello di qualità e al contempo di contenimento delle emissioni. Dall'innovazione alla ricerca di prodotti performanti e innovativi, fino alla meccatronica avanzata per la produzione, noi siamo indiscussi leader mondiali", ha aggiunto de Pascale di fronte ai rappresentanti di Confindustria, Assoceramica, Governo e Regione, durante il confronto che ha aperto la 42ª edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che si terrà fino a venerdì 26 settembre.

"Nonostante questa grande e riconosciuta eccellenza, alcune criticità stanno mettendo il settore in fortissima crisi", ha sottolineato de Pascale. “I nostri quantitativi, la nostra produzione, stanno vivendo un periodo di crisi, non per la qualità dei prodotti o per la loro sostenibilità, ma per problemi nazionali ed europei. I primi sono i costi dell'energia, una vera e propria tragedia in Italia, un problema su cui non si sta facendo nulla, su cui manca una politica seria di contenimento della spesa energetica. Assistiamo a grandi proclami quando la bolletta si alza per poi silenziare tutto subito dopo. A questi problemi si sommano altre criticità date dalla crescente instabilità geopolitica di questi anni a cui si aggiunge anche l'introduzione di dazi generalizzati del 15% sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti. E, infine, le normative europee con il peso ingiusto degli ETS, il sistema di scambio delle emissioni". 

"I nostri sono i prodotti migliori, quelli che emettono meno", ha ribadito il presidente. "Nella nostra regione, oltre a essere leader nella produzione di ceramica, siamo anche leader nella produzione di macchine, di meccatronica per la ceramica. Come Regione stiamo e continueremo a sostenere il settore anche mettendo in campo investimenti significativi, sia in termini di opere che di incentivi per una mobilità sempre più efficiente e più green. Da qui il grande link e la grande sinergia tra i poli ceramici dell’Emilia-Romagna, il sistema ferroviario e il porto di Ravenna, dove è in corso un investimento molto importante sulla nuova stazione merci. Ma non basta".

"Credo che da Cersaie oggi debba venire una richiesta molto chiara al Governo italiano perché si batta e all'Europa perché tolga definitivamente la speculazione finanziaria degli ETS dai settori industriali come quello della ceramica. Oltre a tutte le criticità del nostro sistema manifatturiero e della sua competitività, la nostra manifattura non può più sopportare il peso ingiusto, una tassa ingiusta, come quella degli ETS. Le risorse devono rimanere dentro il sistema manifatturiero e le imprese devono poterle utilizzare per continuare a innovare e a diventare più sostenibili. Dobbiamo chiedere, tutti insieme, di abolire gli ETS per come li conosciamo se vogliamo che la nostra industria ceramica continui a essere competitiva e a rappresentare il Made in Italy nel mondo", ha concluso de Pascale.

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ultima modifica 2025-09-22T16:06:31+02:00
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