I prodotti della space economy
Dispositivi per la produzione di formaggio di soia o pane in contesti spaziali, l’utilizzo di scarti alimentari per allevamenti di lombrichi per la produzione di humus per il terreno marziano, fino alla produzione di carne a base cellulare e coltivazione di spirulina con l’utilizzo di fotobioreattori da utilizzare per prodotti tipici come l’erbazzone.
Sono i risultati del percorso, iniziato a marzo e concluso a luglio, finalizzato allo sviluppo di prodotti e soluzioni per la space economy dal titolo Italian design for space food (Percorso per lo sviluppo di prodotti e soluzioni per la space economy) previsto dal corso elementi di industrial design, curato dal docente Francesco Bombardi al dipartimento di ingegneria dell’università di Modena e Reggio Emilia. L’iniziativa ha registrato vari approfondimenti tematici di Art-ER sulle tematiche dell’aerospazio per la generazione di idee e progetti applicativi con approcci creativi e intersettoriali.
Focus anche sulla componente esperienziale
La componente esperienziale in contesti extra terrestri gioca un ruolo di primo piano, tanto che diverse proposte progettuali si sono concentrate sul far vivere momenti di quotidianità legati al cibo e alle bevande: interessante l’idea di percepire la fragranza ed il gusto del vino usando le vie retro nasali tramite un bicchiere innovativo che rilascia l’essenza del vino ed anche le proposte che fanno rivivere l’esperienza di un piatto di pasta prodotto con una meal box o del compleanno con una torta che combina gusto ed elementi tecnologici per vivere un momento di festa.
Le prospettive
Le recenti spinte verso la colonizzazione di altri pianeti, stimolate dalle ultime scoperte, rappresentano un’importante novità rispetto alle missioni tradizionali: la prospettiva di sempre più lunghe permanenze nello spazio.
Si pone così l’esigenza di progettare l’esperienza di vita nei nuovi mondi con aspettative più importanti, sotto tutti i punti di vista e senza prescindere anche dalla pretesa di conquistare alti standard nell’esperienza del cibo.
Per questo, dopo i tubetti di paste nutritive, tra i bonus food che gli astronauti possono scegliere si incominciano a trovare diversi prodotti (come caffè, formaggi, cioccolatini..) associati ad una esperienza gastronomica di eccellenza.
Il design applicato al food sarà tra i protagonisti nella progettazione di nuovi scenari di vita, con l’opportunità di raggiungere nuove scoperte e applicazioni utili anche per vivere meglio sul nostro pianeta. La forte vocazione italiana nell’ambito della cultura del cibo e dei prodotti di eccellenza, legata ad una viva tradizione del design industriale lanciato verso i nuovi scenari della user experience e intelligenza artificiale, ci proietta a pieno titolo verso una partecipazione attiva a questa importante ricerca, che ci lega a tutti i partners internazionali.
Le attività dell’unità competenze e territorio per l’innovazione di Art-ER sono finanziate dai fondi europei della Regione Emilia-Romagna – PR Fse 2021-2027.