Al tecnopolo di Bologna un incubatore come la Station F di Parigi
“Un modello di incubatore da replicare al tecnopolo di Bologna, dove attrarre concretamente talenti e nuove idee”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla in visita alla Station F di Parigi, l’avveniristica ex stazione ferroviaria che ospita il più grande incubatore di startup al mondo dove si è recato per conoscere da vicino l’organizzazione di questo hub dell’innovazione digitale.
L’incontro segue quello al centro di logistica avanzata di Nanterre, dove opera un’azienda emiliana d’avanguardia che serve i principali ospedali pubblici parigini, ultima tappa della missione istituzionale della Regione in Francia.
Assieme al presidente del Cineca e del centro di supercalcolo e big data (Ifab) Francesco Ubertini, e a Tomaso Tarozzi, amministratore delegato di Bucci Industries, Colla ha visitato a Nanterre il centro di logistica Ageps (Agence générale des equipments de santé), che associa i 38 ospedali di Parigi nell’ambito dell’istituzione pubblica centro ospedaliero universitario.
Una struttura che coordina e guida gli ospedali più rilevanti dell'area, alle dirette dipendenze del ministero della Sanità e presso la quale è operativa l'azienda faentina, produttrice con il marchio Sinteco di sistemi di automazione e robotica per l’industria, in questo caso applicati alla distribuzione dei farmaci monodose negli ospedali.
La tappa a Station F
Poi la tappa, a cui ha partecipato anche Marco Becca direttore Ifab, a Station F, dove operano mille startup, 30 programmi di sviluppo attivi, tra cui french tech, ombrello nazionale per le startup che sostiene la loro crescita e internazionalizzazione. È un ecosistema che si sviluppa per oltre 360mila metri quadrati dove le imprese trovano un posto in cui lavorare, ristoranti, servizi e consulenti, laboratori per creare e testare prodotti, investitori.
“Guardiamo - spiega Colla -a queste esperienze con interesse, prefigurando un grande incubatore al centro del tecnopolo di Bologna. Il nostro impegno è focalizzato proprio sull’attrazione dei talenti, su cui da poco abbiamo approvato la prima legge in Italia. Con l’obiettivo di richiamare giovani e persone a elevata specializzazione che in Emilia-Romagna possono trovare lavoro, spazio per la ricerca e l’alta formazione sulle frontiere del supercalcolo, del digitale e della scienza per lo sviluppo umano della Data Valley”.
“E questo- conclude Colla- anche attraverso accordi di collaborazione con altre regioni, con uno stretto collegamento fra atenei e sistema delle imprese, istituzioni e network europei e internazionali”.