Nuovo Patto per il lavoro e per il clima: un sostegno per la ripartenza dell'Emilia-Romagna

Al via a Bologna il percorso che porterà alla sottoscrizione di un piano d’azione condiviso anche con le forze economiche

Ha preso il via a Bologna il 5 agosto 2020 il percorso che dovrà portare, entro il mese di ottobre, al nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, per sostenere la ripartenza dell’Emilia-Romagna e porre basi forti e concrete a uno sviluppo sostenibile, equo, veloce, semplificato.

Si tratta di un piano d’azione condiviso dalla Regione con tutte le forze economiche, sociali, associazioni d’impresa, professioni, enti locali, organizzazioni sindacali e di categoria. Contemporaneamente è partito il percorso di confronto con interlocutori e associazioni che si occupano di cambiamenti climatici e come affrontarli, per raccogliere contributi qualificati.

Il percorso, introdotto dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme agli assessori della Giunta Vincenzo Colla, Elly Schlein e Paolo Calvano, si fonderà su quattro assi fondamentali e tredici titoli chiave. Il nuovo Patto è visto come un progetto per l’Emilia-Romagna cui tutti possono dare un contributo, un patto di impegni con un reciproco riconoscimento del ruolo di ciascuno dei soggetti firmatari.

I commenti

“E’ per noi un’occasione storica - ha commentato il presidente Bonaccini -: contrariamente al primo Patto per il lavoro e la legalità, stavolta la programmazione è nelle nostre mani, avremo la possibilità inedita di poter decidere cosa fare, quanto investire, dove, in un’azione condivisa. Io voglio avere fiducia sull’uscita dalla recessione, il 99% delle attività economiche in Emilia-Romagna è aperto e il risparmio dei suoi abitanti è cresciuto. Dobbiamo aggredire i prossimi mesi e anni. Le stime ci dicono che avremo un calo del Pil inferiore a quello nel resto del Paese. Ma nel 2021 avremo un rimbalzo positivo: una volta che si sia definitivamente ucciso il virus, qui potremmo rimontare prima di altre aree, abbiamo gli strumenti finanziari e puntiamo sugli investimenti”.

Vincenzo Colla, assessore a Sviluppo e lavoro, ha tracciato lo scenario in cui questo nuovo patto si collocherà, un contesto economico e sociale in cui “l’impatto degli ammortizzatori ha avuto una tenuta formidabile”.
“Ma i segnali di ripresa sono evidenti: se l’autunno sarà galantuomo - ha detto Colla -, con una crescita alle spalle durata 6 anni che ha portato nel 2019 a un +7 % di Pil, nel 2020 avremo un prodotto interno lordo che risentirà della crisi meno che a livello nazionale. Ma soprattutto nel 2021 il rimbalzo positivo ci sarà e noi vogliamo tornare agli indicatori economici pre covid entro il 2022: questo è il nostro obiettivo strategico, il ruolo del Patto. Un Patto che per la prima volta si colloca a monte della discussione sul Recovery fund, risorse 2021/27 Ue e l’eventuale Mes, che determinano il futuro degli investimenti insieme alle loro priorità”.

 

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