Montagna, aumentato da 3mila a 5mila euro il contributo a fondo perduto per gli operatori turistici

La Regione sostiene le strutture del territorio con 2 milioni di euro. Domande fino al 27 ottobre

C'è tempo fino al 27 ottobre 2020 per presentare la domanda di contributo a fondo perduto per le strutture ricettive che operano in montagna. La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione due milioni di euro con un’importante novità: l’importo massimo che potrà essere riconosciuto sale da 3mila a 5mila euro. La decisione è stata presa per far fronte agli effetti particolarmente pesanti che la pandemia sta avendo su alberghi, campeggi, ostelli, rifugi e affittacamere che operano in uno dei 119 comuni Appenninici dell’Emilia-Romagna.

Le domande devono essere compilate e inviate alla Regione esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicativo web Sfinge 2000 e possono essere presentate fino alle ore 13 del giorno 27 ottobre

Il provvedimento della Regione interessa una platea potenziale di 700 strutture al chiuso e all’aria aperta, di qualsiasi forma giuridica purché iscritte al registro e/o repertorio delle attività economiche (Rea) delle locali Camere di commercio.

Le imprese per partecipare al bando devono aver accusato nel periodo compreso tra i 1° marzo e il 31 maggio 2020 un calo del fatturato pari o superiore al 30% dello stesso periodo del 2019.  La Regione effettuerà i dovuti controlli, anche a campione, per verificare il rispetto delle condizioni per ricevere la sovvenzione. I contributi - che saranno deliberati entro 90 giorni dalla chiusura del bando -  sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche.

I commenti

“Un’iniezione di risorse fresche a sostegno della ripartenza turistica, che vogliamo mettere a disposizione di una parte del territorio importante per l’economia di tutta la regione e in uno dei settori tra i più penalizzati dalla pandemia - ha dichiarato l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini -. Abbiamo deciso di aumentare il contributo alle strutture ricettive che operano in Appennino e rispondere così in modo positivo alle richieste delle associazioni di categoria per sostenerle in questo delicato momento convinti che, solo collaborando tutti insieme, possiamo sostenere le attività e il lavoro”.

“Una boccata di ossigeno per gli operatori turistici che operano in Appennino e che stanno vivendo mesi particolarmente difficili - ha aggiunto l’assessora regionale alla Montagna, Barbara Lori -. Chi ha un’attività economica in montagna, sconta un indubbio gap, ma allo stesso tempo svolge un’importante funzione sociale, contribuendo a creare nuove opportunità di lavoro e di crescita. La Regione è a fianco di questi imprenditori”.

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