Turismo congressuale: nel 2018 accolte 4,8 milioni di persone

Primo studio sul sistema regionale messo a punto dall’Osservatorio di Apt Servizi

Sono oltre 1.120 le strutture congressuali dell'Emilia-Romagna: hanno accolto 4,8 milioni di partecipanti a incontri, meeting, congressi, convention, seminari, totalizzando circa 6,5 milioni di giornate di presenza. Un giro d’affari stimato in circa un miliardo di euro l’anno, il 20% del fatturato complessivo per il turismo dell’Emilia-Romagna. È quanto risulta dal primo studio sul turismo congressuale condotto in Emilia-Romagna nel 2018 (pdf821.18 KB), promosso da Apt Servizi Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con il Centro di studi avanzati sul turismo dell’Università di Bologna.

Il sistema congressuale regionale si presenta in buona salute e con una rete di strutture ben distribuita nei tre distretti di Bologna, Parma e Rimini, con il primo - che oltre al capoluogo di regione comprende anche le province di Ferrara e Modena – che totalizza il numero più elevato di sedi, 447, il 40% del totale.
Venendo ai circa 53mila eventi organizzati sul territorio, sono gli alberghi - che rappresentano il 33% delle strutture - a ospitarne il numero maggiore (56,8%), con una netta prevalenza di quelli a dimensione locale, promossi soprattutto da aziende.  

Lo studio è stato presentato il 18 giugno 2019 in Regione dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, dal direttore di Apt Servizi Emilia-Romagna, Emanuele Burioni, e dalla responsabile del progetto, Cristina Bernini, dell’Università di Bologna.

I commenti

“Quello congressuale è un altro tassello importante della nostra industria turistica che continua a dimostrare grande dinamismo - ha spiegato Bonaccini -. I buoni risultati raggiunti e la vivacità delle proposte meritano grande attenzione per un settore che si caratterizza anche per la sua alta capacità di reddito, l’impatto sul tessuto economico locale e per rappresentare una reale occasione di sviluppo per le Destinazioni turistiche”.

 “Duplice il valore di questi dati positivi - ha aggiunto l’assessore Corsini -, che da un lato sono espressione della capacità ricettiva e turistica di un territorio nel suo complesso, dall’altro costituiscono un tassello rilevante per le economie locali specifiche. Capitalizzare il brand Emilia-Romagna e la sua crescente fama internazionale è l’ulteriore sfida che ora gli operatori devono saper cogliere per mettere a profitto le ulteriori opportunità di crescita che questo mercato ha, senza  dubbio, ancora da offrire”.

Strutture e distribuzione nei distretti

Per quanto riguarda le strutture congressuali, la maggior parte sono alberghiere (33%), seguite dalle sedi istituzionali (ovvero edifici pubblici, sedi universitarie, sedi camerali, ecc. che rappresentano il 29% del totale). Complessivamente sono 2.561 le sale e circa 390mila i posti a sedere messi a disposizione sul mercato.
Tre i principali Distretti congressuali: Bologna, con le province di Ferrara e Modena; Parma, con le province di Piacenza e Reggio Emilia; Rimini, con Ravenna e Forlì Cesena.  
Molto diversificata l’offerta per numero di strutture e capienza offerta: Bologna ha 447 sedi (40%) e il 42% di posti a sedere, segue Rimini con 382 sedi (34%) e il 34% di posti a sedere, chiude Parma con 292 strutture (26%) e il 24% di posti.

Studio sul turismo congressuale in Emilia-Romagna - 2018 (pdf821.18 KB)

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ultima modifica 2019-06-27T15:34:27+02:00
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